20 luglio 2018 - Questo pomeriggio UCINA Confindustria Nautica è stata audita presso le Commissioni riunite della Camera, Trasporti e Politiche dell'Unione europea, nell'ambito dell'esame dello Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (Ue) 2016/1629, che stabilisce i requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna. Non avendo vie di comunicazione fluviale connesse con la rete europea, l'Italia non è tenuta al recepimento della Direttiva, che può derogare totalmente o parzialmente - è stato illustrato alle Commissioni - ma certamente non è utile, né saggio, prevedere l'ampliamento degli stessi ambiti di applicazione di questa normativa UE, nata per regolare il traffico commerciale sulle grandi vie fluviali id' Europa a tutte le acque dolci italiane, estendendola alle unità da diporto che si trovassero a solcare stabilmente le acque interne.
Il 97% della navigazione da diporto si svolge in mare e tutte le unità dispongono già di una certificazione di sicurezza. L'attuazione della Direttiva, comporterebbe dunque l'obbligo di una doppia certificazione per ogni unità, provocando inutili oneri per i costruttori, un costo aggiuntivo che inevitabilmente sarebbe sopportato dagli utenti, ma soprattutto un notevole aggravio di lavoro per l'Amministratore pubblica che alle, attività già in essere per la certificazione marittima, sarebbe chiamata ad affiancare la gestione della nuova certificazione per acque dolci da parte della Motorizzazione Civile, ad oggi non attrezzata per simili esigenze inerenti il diporto.
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