Ciò si legge anche nei numeri che il Banco di Napoli registra: circa 18 milioni di euro di finanziamenti alle start up negli ultimi dodici mesi, 28 DATS (l’innovativo sistema di rating qualitativo creato da Intesa Sanpaolo per il finanziamento di start up e progetti innovativi), 21 matching, cioè contatti e partnership commerciali tra imprese locali e internazionali attraverso la piattaforma Tech Marketplace di Intesa Sanpaolo, 8 partnership create dalla Banca tra istituzioni universitarie ed incubatori.
E anche nel campo della formazione alle imprese il Banco di Napoli ha promosso, quest’anno, ben 7 edizioni di “Digital day” e tre “giornate di orientamento all’internazionalizzazione” che hanno visto più di 200 partecipanti. L’hub della Federico II e del Banco di Napoli si inserisce in questa realtà così vivace e sarà dedicato al trasferimento tecnologico delle innovazioni prodotte dall’Università verso le imprese, con particolare attenzione sulle soluzioni di open innovation, valorizzando il contributo delle startup, dei centri di ricerca, degli incubatori, degli “acceleratori” e “centri di contaminazione” presenti nel Mezzogiorno.
L’Hub, che è stato inaugurato dal direttore generale del Banco di Napoli e direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Francesco Guido, e dal direttore scientifico iOS Developer Academy dell’Università Federico II, Giorgio Ventre, è il risultato di un percorso svolto in questi mesi, grazie al costante dialogo tra Banca ed Università, finalizzato a costruire un set di servizi concreti per le startup e le PMI del Mezzogiorno.
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