Se da una parte gli industriali apprezzano le politiche messe in atto dal governo per il Mezzogiorno, dall’altra chiedono all’esecutivo di continuare lungo la strada delle riforme con maggiore incisività e di riportare all’attenzione del Paese la politica industriale perché è dalla crescita dell’industria che si creano investimenti, occupazione e si riattiva la domanda interna. E’ questa la ricetta tracciata dal presidente degli industriali napoletani, Ambrogio Prezioso, nel corso delle celebrazioni per il Centenario di Unindustria.
“Occorre ripartire dall’industria, mettendola al centro della politica economica nazionale, perché è la cellula che contiene l’energia della produzione, dell’innovazione e della competizione”, ha affermato Prezioso.Ma serve anche un piano straordinario per dare opportunità di lavoro ai giovani, “un’azione che deve vedere imprese e famiglie come parte di un unico blocco d’interessi e che contribuisca far crescere il Pil per abitante che a Napoli è rimasto quello di cinquant’anni fa”. Partendo dal Mezzogiorno e dalla Campania “se vogliamo inaugurare una stagione di benessere e di crescita”. Il presidente di Unindustria ha sostenuto che non è solo la criminalità l’alibi per giustificare i tanti appuntamenti mancati a Napoli.
“Anzi, proprio perché consapevoli di questa debolezza, dobbiamo creare un contesto diverso, capace di offrire risposte a chi farebbe volentieri a meno a scegliere il malaffare per sopravvivere”. Ed ha continuato: “Dobbiamo impegnarci a cambiare la narrazione della città dimostrando che anche qui è possibile realizzare sogni e grandi ambizioni”. Ma, per raggiungere quest’obiettivo, “dobbiamo prima saper realizzare i progetti di cui ci diciamo convinti e in tempi che non ne cancellino l’efficacia, con la massima trasparenza, combattendo la corruzione, la collusione, il pressapochismo e la superficialità”. Eduardo Cagnazzi
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