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Previsioni economiche: crescita costante all'orizzonte


12 maggio 2017 - Nella foto Valdis Dombrovskis - Previsioni economiche di primavera 2017: crescita costante all'orizzonte. L'economia europea è entrata ormai nel quinto anno di una ripresa che sta ora interessando tutti gli Stati membri dell'UE e che dovrebbe proseguire a un ritmo per lo più regolare quest'anno e l'anno prossimo. Nelle previsioni economiche di primavera pubblicate ieri, la Commissione indica per la zona euro una crescita del PIL dell'1,7% nel 2017 e dell'1,8% nel 2018 (nelle previsioni d'inverno la stima era pari, rispettivamente, all'1,6% e all'1,8%). Per l'UE nel suo complesso, la crescita del PIL dovrebbe rimanere stabile all'1,9% per entrambi gli anni (nelle previsioni d'inverno era pari all'1,8% sia per il 2017 che per il 2018).
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "Le previsioni economiche di oggi indicano che la crescita nell'UE si sta rafforzando e che la disoccupazione continua a diminuire. La situazione è però molto diversa da uno Stato membro all'altro, con risultati migliori nelle economie che hanno attuato riforme strutturali più ambiziose. Per ristabilire l'equilibrio sono necessarie riforme audaci in tutta Europa, che vanno dall'apertura dei mercati dei prodotti e dei servizi alla modernizzazione del mercato del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. In un'epoca di cambiamenti demografici e tecnologici, anche le nostre economie devono evolversi, offrendo maggiori opportunità e una migliore qualità di vita per i nostri cittadini." 
Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "L'Europa sta entrando nel quinto anno consecutivo di crescita, sostenuta da politiche monetarie accomodanti, da una solida fiducia delle imprese e dei consumatori e da un miglioramento del commercio mondiale. Tra le buone notizie, anche il fatto che l'incertezza che ha caratterizzato gli ultimi dodici mesi potrebbe iniziare a cedere, anche se la ripresa della zona euro in termini di posti di lavoro e di investimenti rimane disomogenea. La sfida principale da raccogliere nei mesi e negli anni a venire sarà porre rimedio alle cause di queste disparità."

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