4 maggio 2017 – Perla del Salento, con la sua natura generosa, il suo mare, le sue grotte a mare e quelle sulla terraferma che servono da magazzini ai pescatori, Castro è capace di far dimenticare a chi vi soggiorna lo stress e il caos della città, cullandolo di emozioni che si susseguono e coinvolgono l’anima e il corpo. E’ qui che il mare e il verde della vegetazione si fondono, facendo di questo paese un luogo davvero magico con i suoi moli rocciosi che schiumano di spruzzi salati e lo nascondono, come racconta Enea giungendo dall’Epiro presso l’antica Castrum Minervae. Carmen Mancarella, direttrice del periodico Spiagge che ha reso concreto un press-tour con la partecipazione di giornalisti italiani, tedeschi ed indiani promosso dalla locale amministrazione comunale e dall’assessorato al Turismo della Regione Puglia con l’utilizzo di fondi regionali Fesr-Fse 2014-2020, spiega che se il Salento è una terra colorata dalla luce del sole, che porta i segni della storia, dove trovano spazio i profumi degli uliveti e dei neri vitigni, Castro può essere considerata la sua perla che affascina per la sua vocazione strettamente legata al mare e ai ritmi lenti di una volta. Ne è convinto il sindaco Alfonso Capraro, impegnato nella promozione del territorio e nell’allungamento della stagionalità, oggi racchiusa nel solo periodo estivo. “Puntiamo soprattutto al turismo tedesco, considerato che possono scaglionare le ferie in più periodi dell’anno e che Castro può offrire sia una vacanza all’insegna del mare, della cultura e della gastronomia”. Insomma, un attrattore culturale, paesaggistico ed artistico di grande interesse. E’ per questi motivi che l’educational ha preso il via con la festa di primavera dedicata alla Madonna dell’Annunziata tra bande, luminarie e degustazione della tipica pietanza locale “lu Pisce a Sarsa”, e con la visita al sito archeologico dove sorgeva il tempio della dea Minerva, la sua statua, custodita all’interno del castello. Non può mancare a Castro la visita alla Grotta Zinzulusa, la grotta originata a seguito di processi di erosione marina che prende il nome da zinzuli, le stalattiti della sua galleria che hanno l’aspetto di stracci appesi. Appunto gli zinzuli. Infine, la visita al museo situato all’interno del castello aragonese dove, accanto ai reperti riportati alla luce dagli scavi archeologici dell’antica Castrum Minervae, è conservata una statua raffigurante Minerva con in testa un elmo di origine troiana e non greca. Eduardo Cagnazzi
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