Trieste e tutto il Friuli Venezia Giulia, inoltre, hanno da sempre una vocazione internazionale, grazie alla posizione geografica e alle presenza di infrastrutture che ne fanno un nodo strategico per il trasporto di merci dall’Europa Centrale e Balcanica ai mercati orientali. Con il protocollo, che ha una durata di tre anni, le due realtà istituiscono tavoli tecnici, occasioni di dialogo e confronto per individuare linee d’azione in grado di attrarre nuovi investimenti per un territorio sempre più competitivo e produttivo. Saranno individuate e sperimentate nuove metodologie per agevolare insediamenti industriali ad alta tecnologia, con particolare attenzione all'innovazione nel settore manifatturiero, della logistica e dell’economia circolare. Si vuole, inoltre, privilegiare un’industria che non inquini, limiti il consumo di materie prime e minimizzi e riutilizzi gli scarti di produzione.
“L’accordo va inquadrato strategicamente in due filoni fondamentali di sviluppo del porto di Trieste: l’integrazione con il mondo dell’innovazione e della ricerca e l’insediamento di attività ad alto valore aggiunto nei punti franchi - commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino - AREA Science Park ci permette di approfondire in maniera completa le nostre potenzialità, creando soprattutto un legame solido e proficuo con il mondo globale delle imprese ad alto contenuto tecnologico che sono uno dei nostri obiettivi per l’insediamento in aree di punto franco. Tra Carso e mare nasce una collaborazione nuova e inedita con uno scambio di competenze importanti, utilizzando risorse di prim’ordine sempre esistite sul territorio, ma che solo ora per la prima volta accettano sfide importanti, e soprattutto concrete."
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