17 marzo 2017 - Il turismo a Napoli è in crescita, ma c’è ancora molta strada da fare per trasformare la città in una destinazione turistica duratura e di successo. Pur avendo registrato un picco di arrivi e di presenze mai raggiunto in passato, il turismo non è ancora uno dei principali motori di sviluppo economico. Occorre una svolta. Una spallata che è possibile solo attraverso un percorso collettivo, condiviso e in grado di fare della città un brand da esportare, migliorandone la qualità della vita, sviluppando quel rapporto tra pubblico e privato che è mancato. Insomma, Napoli deve diventare una meta turistica autonoma, non una tappa mordi e fuggi e raggiungere questo obiettivo è possibile solo facendo squadra tra le istituzioni e gli operatori e migliorando servizi ed accoglienza. Il Piano strategico 2017-2020 promosso dal Comune di Napoli in collaborazione con la Gesac punta proprio a questo. Raggiungere entro il 2020 i due milioni di arrivi di turisti, migliorare l’attrattività e la competitività della città, posizionandola come destinazione di turismo urbano a sé stante nel mercato internazionale, eliminandone le criticità, che sono traffico, trasporti, servizi e decoro. Il processo di rilancio turistico dovrà però coinvolgere tutti i settori collegati al turismo attraverso la cooperazione pubblico/privata. Per Armando Brunini, amministratore delegato di Gesac, “il Piano rappresenta una pietra miliare perché per la prima volta la città si dota di uno strumento di pianificazione dove si condividono obiettivi e percorsi”. Sulla stessa scia Antonio Izzo, presidente di Federalberghi Napoli. “Nel momento in cui si registra una crescita del turismo internazionale c’è bisogno di quella collaborazione tra pubblico e privato che è mancata fino adesso, indispensabile per garantire sicurezza al turista e alle imprese nei confronti della concorrenza sleale”. Le Universiadi del 2019 porteranno già ad un significativo incremento dei visitatori. Anche nel settore crocieristico, è convinto Umberto Masucci, consigliere dell’Autorità portuale Mar Tirreno centrale. “Dopo il picco di un milione e trecentomila crocieristi del 2016 registreremo quest’anno un calo momentaneo dovuto alla cancellazione di numerosi approdi nel Nord Africa e di conseguenza nel Sud Italia. La presenza del presidente Pietro Spirito alla convention di Fort Lauderdale va proprio nella direzione di rafforzare il brand Napoli”. Eduardo Cagnazzi
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