Tra questi, parlando in particolare a nome del suo gruppo armatoriale, Grimaldi ha ricordato gli ingenti investimenti in nuove navi e il lancio di collegamenti realizzati nel Mediterraneo, che hanno portato un aumento del volume di merce rotabile e passeggeri sottolineando come ciò avvenga senza alcun problema dal punto di vista dell’occupazione di marittimi greci. Inoltre, in merito al notevole sviluppo delle linee di short sea shipping nel Mediterraneo, Grimaldi ha messo in evidenza la spinta verso una concentrazione delle attività armatoriali anche per rispondere alla concorrenza delle linee aree low-cost nel trasporto passeggeri.
Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno centrale, è intervenuto anche in rappresentanza di Assoporti e si è soffermato sulla nuova riforma portuale, che sta per essere completata, e sui vantaggi che ne potranno derivare soprattutto in termini di competitività degli scali italiani. Egli ha sottolineato in particolare l’esigenza di creare forti sinergie tra la modalità marittima e quelle ferroviaria e stradale, come già succede nei paesi del Nord Europa, sviluppando in particolare traffici container e rafforzando le connessioni tra i porti greci e quelli italiani dell’Adriatico, anche tenendo conto dell’iniziativa che i cinesi stanno portando avanti con la “Nuova via della seta”.
Secondo il Vice Ministro Asterios Pitsiorlas, rafforzare le relazioni tra Italia e Grecia è molto importante, perché i due paesi insieme possono ottenere buoni risultati per le rispettive economie. In questo contesto la sinergia tra i porti dei due paesi può rappresentare un importante punto di partenza. Il Vice Ministro ha quindi ricordato che l’accordo del porto del Pireo con COSCO, oltre a far registrare un aumento del 36% del traffico di teu, ha creato nuove opportunità e lo stesso ci si aspetta da altri accordi che i porti greci stanno negoziando. La collaborazione diventa quindi fondamentale ai fini dello sviluppo e ciò è tanto più vero per il settore delle crociere che, secondo Pitsiorlas, necessita di una strategia di sviluppo mediterranea
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