8 marzo 2017 - La vendita diretta a domicilio si conferma uno dei pochissimi settori che aprono le porte a chi, dopo un momento di crisi, vuole reinventarsi e rimettersi in gioco. È donna il 93,6% delle persone impiegate nella vendita diretta delle aziende Univendita, e operano negli ambiti più diversi: dai beni durevoli per la casa agli alimentari, dai beni di consumo ai cosmetici, per finire con i servizi. «In anni di contrazione di consumi e di forte crisi per i canali tradizionali del commercio, la vendita diretta a domicilio ha rappresentato un’eccezione alla regola – sottolinea il presidente di Univendita Ciro Sinatra – e l’unica vera spiegazione di questo successo sono le persone. La ragione della crescita del nostro settore sta nella forza dell’economia di relazione, basata su un rapporto umano autentico, che genera un clima di fiducia positivo nei consumatori. Nel 2016 le nostre aziende hanno fatturato 1 miliardo 643 milioni di euro, crescendo del 2,5%. Hanno generato quasi 12 milioni di ordini, che si stima equivalgano a oltre 4 milioni e 300mila clienti serviti. E hanno creato occupazione: le aziende associate Univendita contano 156mila venditori, +2,2% rispetto all’anno precedente». Un esempio di successo al femminile è la storia di Erminia Ciampi, 44 anni, di Summonte (Avellino), che dopo molti anni a occuparsi di casa e figlie ha vissuto un momento difficile in famiglia e ha dovuto rimboccarsi le maniche. Il suo riscatto non è arrivato da un impiego con il posto fisso, ma da Jafra, azienda della vendita a domicilio di cosmetici, con la quale Erminia si è creata un giro di clienti affezionate. La sua storia è raccontata in un libro, Storie di vendita vissuta, che raccoglie le testimonianze di una quarantina di venditori delle aziende associate Univendita (Unione italiana vendita diretta) e che evidenzia il legame forte fra la professione della vendita diretta a domicilio e la persona che la esercita.
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