19 marzo 2017 - Secondo il Centro Studi Confindustria la produzione industriale italiana mostra un'estrema volatilità tra fine 2016 e inizio 2017, dovuta soprattutto a fattori statistici legati agli effetti di calendario. Il CSC rileva un incremento della produzione industriale dell’1,3% in febbraio su gennaio, quando c’è stata una diminuzione del 2,3% su dicembre, comunicata il 13 marzo dall’ISTAT. Il calo di gennaio è stato più profondo di quanto stimato dal CSC (-1,2%) e dal consenso (-0,6%) ed è in parte riconducibile anche a una correzione tecnica dopo il forte aumento dell’attività rilevato dall’ISTAT in dicembre (+1,4%). L’arretramento di gennaio ha più che annullato la variazione ereditata da fine 2016 (il trascinamento statistico è pari a +1,5%), così nel primo trimestre dell’anno la produzione industriale registra un acquisito di -0,3% congiunturale. Nel IV trimestre del 2016 si era avuto un progresso dell’1,1% sul III (rivisto al ribasso dal +1,3% comunicato il mese scorso). Gli indicatori qualitativi continuano a mostrare anche a inizio 2017 un’intonazione positiva, che si riflette solo in parte nei dati effettivi. Le indagini PMI Markit puntano a una tendenza favorevole della produzione nei prossimi mesi: secondo i direttori degli acquisti gli ordini manifatturieri sono ulteriormente cresciuti in febbraio, a un ritmo più veloce rispetto a quello rilevato il mese precedente (indice a 56,2 da 53,8, valore massimo da dicembre 2015), grazie al contributo di entrambe le componenti della domanda.
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